Alcatraz e l’Ecovillaggio Solare

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Alla fine degli anni Settanta Alcatraz è una traballante “capanna” sulle colline umbre in cui trovano rifugio i cuori di Jacopo -figlio di Dario Fo e Franca Rame– e di “una ragazza che girava con un poncio a strisce rosse e arancioni e una bombetta marrone”.
[…]
nell’estate del 1979 la casa diventò una comune hippy. C’erano intellettuali milanesi -racconta divertito lo stesso Jacopo- disegnatori romani, ex-rapinatori di Bergamo, tossicomani che si disintossicavano, ecologisti svizzeri, spiantati jugoslavi e dodici mucche, di proprietà dei miei coinquilini. (F. Lacche-P. Goretti, Guida ai luoghi del benessere in Italia, Torino, 1999, p. 140).

Nell’estate del 1982 parte un progetto particolarmente ambizioso, per quanto permeato da una peculiare senso dell’umorismo.
Vengono inaugurati i corsi della Libera Università di Alcatraz: teatro, fumetto, ginnastica isometrica, scrittura creativa, giornalismo.
Al posto delle aule, “un piccolo tendone da circo giallo e rosso”.
Tra gli insegnanti, gente del calibro di Stefano Benni, Dacia Maraini e Andrea Pazienza.
Oggi Alcatraz è un bell’insediamento ecologico che vive offrendo ai suoi ospiti corsi d’arte e professionali, terapie e cibi biologici, produzioni culturali e artistiche, spazi per conferenze.
I corsi e gli stages proposti sono molti e variegati.
Spaziano dal massaggio alla comicoterapia, dallo yoga demenziale all’antiginnastica, dal Taiji quan alla cucina mediterranea.
Potrei continuare a lungo ma non potrei mai essere più chiaro e più esaustivo del sito www.alcatraz.it
Ad Alcatraz è possibile alloggiare in miniappartamenti, camere, bungalow.
La cucina sembra sia veramente super.
Ho intervistato Jacopo Fo nel 2003, per la preparazione del mio testo Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia. Allora, mi diceva lo stesso Jacopo, le persone immediatamente coinvolte nel progetto erano circa una ventina.
Mi diceva, inoltre, che il loro non è un esperimento propriamente comunitario.
Riconoscono un ruolo fondamentale all’individuo e, su questa base, stanno sperimentando molto faticosamente “una cultura diversa dell’interrelazione del lavoro”.
“Essenzialmente noi abbiamo capito”, mi diceva Jacopo, “che in questo tipo di mondo, date le reali situazioni della gente noi cerchiamo un’eticità dentro un certo tipo di organizzazione sociale […] noi siamo una rete di persone [autonome], di professionisti”.
Ad Alcatraz manca, per scelta, un organo gestionale.
Mi diceva ancora Jacopo:

noi non facciamo assemblee, non abbiamo nessun organismo centrale. L’assemblea è un meccanismo per cui l’ego delle persone impazzisce per cui se tu affronti un problema in assemblea è un disastro […] o usi i sistemi come gli scozzesi che si mettono a fare due ore di om oppure…[…].
Le cose si discutono non solo tra noi venti, discutiamo anche con gente che non c’entra niente, faticosamente, abbiamo degli scontri interni mostruosi però quando si arriva ad un’unità è un’unità totale, non è mediata dal leader, dal capo carismatico e ci si accorge quanto è difficile esser chiari, infatti noi abbiamo un accrescimento che è lentissimo. Comunque non siamo una comunità perché noi non conviviamo. Noi abbiamo gente che sta a Bologna, Bolzano, Verona…si tratta di trovare una cultura della collaborazione.
Noi stiamo creando una rete di referenze reciproche. È una cosa che ha un valore enorme.

Da qualche anno si sta lavorando, all’interno dei 470 ettari del parco della Libera Repubblica di Alcatraz, al progetto dell’Ecovillaggio Solare.
Lascio che lo presenti lo stesso Jacopo, citando dal sito internet www.alcatraz.it:

[…]Sarà uno degli ecovillaggi più innovativi dal punto di vista delle ecotecnologie.
E ci impegneremo perché diventi anche uno degli ecovillaggi più belli e culturalmente vivaci.
Una valle meravigliosa che si apre su un panorama mozzafiato di verde a perdita d’occhio, nessun rumore, nessuna strada trafficata in vista. Questa oasi e’ a soli 12 chilometri da farmacia, banca, scuola elementare e supermercato, altri due chilometri e sei all’imbocco della superstrada E45 Orte-Ravenna. L’Ecovillaggio Solare dista 30 km da Umbertide, 40 da Perugia.
Una valle coperta di boschi con qualche isola di oliveti e pascoli, cinque gruppi di case e bungalow.
La distanza tra i gruppi di case va da 400 metri a un chilometro, quindi sono abbastanza vicine ma l’impatto sul territorio è minimo proprio perchè le costruzioni si perdono nell’enorme spazio verde.
Puoi scegliere una casa antica di pietra, ad alta efficienza energetica o una casa avveniristica in lamellare di legno coibentato (classe A). Ci sono abitazioni in cima alla collina, a mezza costa, sulla riva del piccolo torrente, immerse nel bosco. Case grandi e bungalow super isolati di 40 mq, oppure soltanto una piazzola per parcheggiare la tua roulotte. Ogni abitazione ha un pezzo di giardino, orto, oliveto, frutteto, bosco grande almeno 2000 mq.

 

Spazi collettivi (cohousing)

Acquistando una quota si compra anche una parte delle strutture collettive come piscina, sala feste, mini-bar-bazar-ristorante-albergo (10 camere con bagno), irrigazione degli orti, impianto solare fotovoltaico, eventualmente anche eolico (dipende dalle misurazioni del vento che stiamo realizzando con un anemometro).
Inoltre la proprietà comune comprenderà circa 200000 metri quadrati di parco con boschi e oliveti.
L’idea è che questo tipo avanzato di cohousing non solo permetta di risparmiare denaro e razionalizzare i costi abitativi, ma consenta di realizzare un “utile condominiale” che potrebbe essere in grado di coprire i costi condominiali.
Insomma, abbiamo pensato a case che si riscaldano con pochissima energia e un sistema casa che invece di essere un costo è un ricavo.
Produci la tua energia con i pannelli solari, hai i frutti della tua terra, vivi in un villaggio che ti offre spazi dove puoi organizzare iniziative culturali, corsi, spettacoli. Un posto dove ci sono molte occasioni per farsi venire la voglia di organizzare qualche cosa insieme, proprio perché la struttura stessa dell’abitare è concepita come esperienza collettiva, solidale. Ovviamente questo non è un obbligo ma una possibilità.
Infine, è anche possibile finanziare l’acquisto con Banca Etica che è anche supervisore del progetto.

 

Ti interessa? Entra subito in questo progetto

Abbiamo diviso la realizzazione di questo progetto in 4 fasi temporali.
Da subito mettiamo in vendita tre gruppi di case esistenti, suddivise in 21 appartamenti dai 50 ai 100 mq.
Un primo gruppo di 8 appartamenti sarà pronto a primavera, un secondo gruppo di 12 abitazioni entro un anno. Altri due gruppi di case, da costruire ex novo, saranno pronte in tempi diversi, speriamo tutte entro tre anni.

 

Prezzi

Sarà possibile finanziare l’acquisto con un mutuo ipotecario di lunga durata a tassi fissi e ragionevoli.
Sarà poi possibile comprare la propria casa finita chiavi in mano oppure solo al grezzo.
Il costo degli appartamenti, andrà dai 2000 ai 2600 euro per ogni metro quadrato di casa, il prezzo varia a seconda delle soluzioni scelte. Il prezzo esatto lo possiamo determinare solo quando sappiamo quale appartamento scegli e che tipo di finiture desideri. La parte delle proprietà “condominiali” verrà acquistata versando una quota uguale per tutte le abitazioni di 25000 euro.
Questi prezzi sono bloccati fino al 31 marzo 2010.
Il costo a mq comprende oltre alla costruzione in sé con pannelli solari fotovoltaici e termici e 2000 mq di terreno, l’acquisto del terreno edificabile (250 euro a mq calpestabile), o delle strutture esistenti (nel caso di restauri) la progettazione, pratiche burocratiche, tasse (Bucalossi), miglioramento strade, riscaldamento centralizzato (con sistema di misurazione dei consumi individuali), sistema idrico centralizzato, sistemazione degli esterni e del verde, sistema fognario con impianto di fitodepurazione e riuso dell’acqua per l’irrigazione a goccia delle coltivazioni, sistema di raccolta delle acque piovane per rifornire i wc (impianti duali).
Attenzione, generalmente la metratura di un appartamento viene considerato comprensivo di terrazzi, portici, balconi, giardini, noi invece parliamo di metratura reale, con esclusione di terrazzi e spazi esterni perchè ci sembra più trasparente e chiaro.
Per le case di paglia e i bungalow il prezzo dovrebbe essere più basso, forniremo indicazioni più precise quando avremo i preventivi dettagliati.
Grazie all’aiuto essenziale di Banca Etica e alla disponibilità espressa dal nuovo sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, avremo 16 unità abitative in autocostruzione su un’area la cui destinazione urbanistica sarà modificata da agricola a “edilizia popolare”, quindi gli acquirenti compreranno terreno a costo agricolo e dovranno sostenere le sole spese per i materiali edilizi e la progettazione. Questa offerta è limitata però a quelle persone che si costruiscono la prima casa e hanno particolari requisiti di reddito specificati dal Comune di Perugia riguardo a chi ha il diritto di avere agevolazioni per la casa, cioè se guadagni 10000 euro al mese non puoi ottenere l’agevolazione sull’edificabilità di un terreno.
Inoltre è indispensabile che il gruppo degli autocostruttori si autoorganizzi. Puoi usare lo spazio di discussione a questa news per segnalare il tuo interesse a partecipare al gruppo di autocostruzione, trovare altre persone interessate, formare così il gruppo degli autocostruttori e approfondire la questione.
Ovviamente costruire una casa è un impegno enorme ma credo che riuscirci sia una soddisfazione ancora più grande.

 

Un’economia diversa, un modo nuovo di concepire la casa

L’idea è di creare un sistema abitativo che non abbia costi di riscaldamento e di gestione generale e che possa fornire una serie ulteriore di risparmi. Ad esempio, non compro la lavatrice perchè uso quella collettiva. Non mi serve la camera degli ospiti perché ho a disposizione una quota delle 8 camere di proprietà comune. Ovviamente ogni utilizzo verrà conteggiato per equità tra i condomini. Chi non utilizza i servizi disponibili ne trae un vantaggio economico, se non utilizzo la mia disponibilità di camere per gli ospiti e queste vengono affittate allora ottengo l’utile che da questo affitto deriva.

 

Primo gruppo di 2 case e 2 annessi, Mulino

Incredibilmente la chiamiamo Casa Mulino perché c’è un mulino. Con due pale e due macine. E’ piccolissimo e molto antico, ad asse verticale, una tecnologia utilizzata, secondo il testo Storia della Tecnologia, fin dal 100 avanti Cristo ed utilizzato in alcune aree depresse dell’Umbria e della Provenza fino agli anni ‘50. In effetti questo ha macinato farina fino agli anni ’50.
Nel medioevo era il mulino dei contrabbandieri che qui avevano anche la fornace della quale restano i muri perimetrali dietro la casa grande. Queste case si trovavano nella terra di nessuno tra Gubbio e Perugia, una zona senza legge. Si faceva la farina e si cuocevano i coppi e le tegole dei tetti che insieme al sale erano le merci più pesantemente tassate.
Oltre al mulino (volendo restaurabile in modo che funzioni…) c’è l’invaso che porta l’acqua (di mappa quindi ancora utilizzabile).
Ci sono poi uno stalletto restaurato e una casa ristrutturata, dall’altra parte del piccolo torrente una casa nuova.
Un ponte pedonale collegherà le due rive del torrente. La superficie realmente calpestabile complessiva è di circa 750 mq, suddivisi in 8 appartamenti di diverse metrature. Lo stalletto diventerà lavanderia collettiva e il mulino, attualmente una sala-laboratorio, resterà una struttura a disposizione di tutti (e di proprietà collettiva).
Queste case hanno bisogno di un miglioramento dell’efficienza energetica (isolamento termico sul tetto di 16 cm, nuovo impianto di pannelli solari termici) e di altre finiture che richiederanno sei mesi di lavori da quando avremo opzionato tutti gli appartamenti.
Si potranno avere tripli vetri con gas e altre finiture che aumentino l’efficienza termica.

 

Contrada Oliveto

Si tratta dell’area con il maggior numero di case. Adesso c’è un rudere con un paio di annessi, una casetta isolata e lo scheletro di una casa solare in costruzione che avrà il prato sul tetto e grandissime vetrate.
Tra queste strutture esistenti c’è un grande oliveto con zone a pascolo dove costruiremo circa 2000 mq di casette in lamellare, intonacate e decorate con grandi dipinti, tutte in classe energetica A. Ci sarà una piazzetta col portico, una fontana e una torre a forma di testa di capra. Questa parte del progetto sarà realizzata con tempi più lunghi. Per ora abbiamo l’autorizzazione del piano regolatore, ipotizziamo 3 anni di tempo per costruire effettivamente le case ma si tratta solo di una stima.

 

La Casa Solare

Una costruzione che domina la valle con una vista che spazia per chilometri sopra un universo verde. La struttura della casa è in cemento armato e verrà finita con tamponature ad alta coibentazione, è su due piani con ampie porte finestre. Tetto praticabile con prato. Tutt’intorno ci sono 2 ettari di tartufaia (nero bianchetto). Richiede 8 mesi di lavori per essere ultimata e sarà suddivisa in 7 appartamenti di diversa metratura con isolamento ad alta efficienza.
Sono previsti tripli vetri con gas.

 

Casa Laghetto

Si trova quasi in cima alla collina, in un piccolo altopiano. Una casa grande, due piccole e un laghetto in mezzo agli alberi. Un luogo molto raccolto. Davanti alla casa realizzeremo un grande giardino. Le costruzioni misurano circa 530 mq, suddivisi in 6 appartamenti. Avranno un’altissima efficienza termica, sono compresi tripli vetri con gas.

 

Campeggio Vello d’Oro

Si racconta che da questo promontorio fu avvistato, tanto tempo fa un caprone d’oro che luccicava nella notte, doveva essere enorme visto che si trovava su quello che nelle mappe è indicato come “Montino del Tesoro”. E proprio su questa collina, a due passi da una fonte perenne, abbiamo la possibilità di costruire dei bungalow in legno lamellare altamente coibentato e con altre tecnologie come la costruzione di “case di paglia” (rete da pollaio, calce e cemento, sono solide come case in cemento armato, hanno un’efficienza termica spaventosa e costano pochissimo). Questa parte del progetto richiederà almeno 3 anni per la realizzazione e per ora non siamo in grado di dare altre informazioni.

 

Vuoi comprare subito?

Se queste proposte ti possono interessare manda il tuo indirizzo con la descrizione delle tue preferenze a: info@ecovillaggiosolare.it
Se ti interessa una delle soluzioni immediatamente disponibili scrivici o telefonaci allo 0759229776-0759229913.
Puoi venire a visitare l’Ecovillaggio Solare quando vuoi, una persona ti accompagnerà. Se l’acquisto ti interessa puoi scegliere l’appartamento che preferisci e bloccarlo versando un deposito, come prenotazione, di 5000 euro (restituibili).
Questo versamento ci è necessario come segnale di reale interesse e verrà restituito integralmente a richiesta.
Appena raggiungiamo un numero sufficiente di acquirenti, ti presentiamo un contratto che definisce esattamente tutte le caratteristiche tecniche dell’appartamento, dettagliate (tipo di piastrelle, infissi, isolamento, sanitari ecc.) regolamento condominiale, tipologia e dimensioni degli spazi in comproprietà (ripeto che ognuno ha il suo appartamento ma è ANCHE proprietario di una quota delle proprietà condominiali).
A questo punto, vista la proposta definitiva e dettagliata la valuti e se la cosa non ti interessa più ti restituiamo i soldi e amici come prima. Se ancora ti interessa andiamo dal notaio, facciamo il compromesso e iniziamo i lavori. Puoi pagare in contanti via via che i lavori vengono ultimati e stipulare il rogito alla consegna dell’appartamento, oppure puoi comprare una quota di una cooperativa e pagare in modo rateizzato con un affitto a riscatto. Quando avrai terminato di pagare il costo della casa farai l’atto di acquisto. Questa parte finanziaria verrà curata da Banca Etica che potrà anche proporre mutui a lungo termine e a tassi equi.

 

La filosofia del progetto

Importante: niente di ideologico. Sostanzialmente ognuno si compra la propria casa e ne è sovrano. Le uniche regole saranno quelle del vivere civile e del mutuo rispetto. Il pieno potere su tutte le decisioni sarà degli abitanti, esattamente come accade in un condominio. Alcatraz partecipa alla fase di progettazione e costruzione e poi se ne va, non mantiene nessuna posizione di rendita di nessun tipo. Ovviamente il fatto che l’ecovillaggio sia confinante con il parco di Alcatraz apre una serie di possibilità di sinergie e collaborazioni, ma si tratta di possibilità che dovranno essere mutualmente condivise, non di obblighi.

 

Per sapere esattamente cosa compri

La nostra preoccupazione è che le persone che aderiscono al progetto siano ben consce di cosa si intende costruire e come. E’ utile che si conoscano i termini della proposta, le caratteristiche delle abitazioni e i principi generali dell’impresa. Quindi abbiamo programmato degli incontri, durante i quali, oltre a una visita approfondita all’ecovillaggio Solare, si terranno una serie di conferenze sui seguenti argomenti:

Bioarchitettura
Efficienza energetica
Isolamento termico
Sistemi di riscaldamento
Pannelli solari e pale eoliche
Depurazione delle acque

Infine si svolgeranno delle visite guidate alle costruzioni ad alta efficienza energetica, agli impianti di pannelli solari, all’impianto di fitodepurazione e agli impianti di riscaldamento realizzati a Alcatraz.
Il prossimo incontro sarà il 29-31 gennaio 2010. Il costo della partecipazione a questi work shop è di euro 200 per una persona, 300 euro per due persone, comprensivi di due giorni di pensione completa in camere a due letti (dalla cena del venerdì al pranzo di domenica, inizio delle presentazioni venerdì ore 21,30 per prenotare 0759229911-38-39).

 

Chi realizzerà l’Ecovillaggio Solare? (E’ possibile un acquisto sicuro?)

Il progetto verrà realizzato con l’assistenza e la supervisione di Banca Etica attraverso un consorzio di costruzioni. Le proprietà collettive verranno gestite da una cooperativa di cui faranno parte tutti gli acquirenti in virtù della quota sociale versata per l’acquisto di una frazione delle proprietà collettive.
Inoltre verranno fornite spiegazioni nel dettaglio sulle scelte tecniche, le caratteristiche dei materiali e il funzionamento dei vari sistemi di gestione (calore, elettricità, acqua, fogne, irrigazione agricola).
Si potranno anche ottenere nel dettaglio informazioni sulle validazioni del progetto.
Infatti questo ecovillaggio è unico anche per il metodo scelto nella sua costruzione. A partire dal bilancio dell’impresa che è validato da Banca Etica per dare a tutti la sicurezza di un acquisto a un prezzo realmente equo. Banca Etica, attraverso la sua partecipazione al consorzio che gestisce la costruzione è supervisore del progetto.
Gli architetti Sergio Loss e Natascia Pulitzer, che hanno 30 anni di esperienza nella bioarchitettura hanno curato l’analisi del territorio e la progettazione, applicando criteri architettonici e termici adattati al reale clima della zona.
Il professor Maurizio Fauri dell’Università di Trento ha realizzato le verifiche dal punto di vista dell’efficienza energetica.
I materiali di costruzione sono stati supervisionati dal punto di vista dell’atossicità dalla CONAL di Milano, sotto la direzione del Dottor Corrado Giannone. Tutte le scelte sono state inoltre vagliate anche dal gruppo di lavoro della Libera Università di Alcatraz che ha 30 anni di esperienza in costruzioni e ristrutturazioni.
Le ditte che gestiranno l’impresa dal punto di vista costruttivo sono Service Legno e Safra con le quali abbiamo già realizzato opere notevoli a Alcatraz e altrove e quindi riscuotono la nostra fiducia.
L’Ecovillaggio Solare avrà il marchio di qualità Energia Arcobaleno.

 

Chi gestirà l’Ecovillaggio Solare?

La cooperativa che raccoglie l’insieme dei proprietari darà mandato ad una società o una cooperativa esterna di gestire le strutture possedute collettivamente (“condominiali”) con un apposito contratto che prevede la rescissione del mandato se non sono ottemperate clausole di efficienza e gradimento del servizio. Ovviamente alcuni proprietari possono proporsi come gestori dei servizi collettivi ma questa proposta deve incontrare il gradimento della maggioranza dei proprietari ed essere contrattata direttamente con l’assemblea dei proprietari stessi.

 

Altre informazioni

ABITAZIONI MISURE.
Prevediamo abitazioni di misura diversa a seconda delle esigenze di chi compra.

CONNESSIONE AD ALTA VELOCITA’
Telecom ha già montato un ripetitore con 26 linee ad alta velocità. In alternativa c’è copertura per il segnale wireless offerto da un’azienda specializzata.

DISTANZE
L’ospedale, un cinema, un teatro e alcune scuole superiori si trovano a Umbertide, meno di trenta km, senza un solo semaforo. Ospedale regionale a Perugia (il più vicino)  è a 45 km circa, quasi tutta superstrada a 4 corsie. A Perugia si trovano anche tutte le scuole superiori e molte facoltà universitarie oltre a notevoli biblioteche.
Scuole elementari e medie, banca, supermarket, farmacia, veterinario, consorzio agrario, distributore, edicola, tabaccheria, parrucchiere, ristoranti, pizzerie, tennis, campo di calcio, palazzetto sportivo locale, casa del popolo, entro una quindicina di chilometri o poco più.

CLIMA
Il clima è collinare, raramente c’è nebbia, che sta più bassa e tu vedi un mare di nuvole come nelle stampe giapponesi.

ACQUA
Stiamo chiedendo l’allaccio alla rete idrica. Abbiamo valutato però  sia meglio costruire anche un invaso dove accumulare l’acqua per la stagione secca e poi potabilizzarla con un filtro a caduta in sabbia e carbone. L’uso di acqua piovana, clorata ma non potabile, per gli scarichi dei wc dovrebbe dimezzare i consumi idrici. Il riutilizzo dell’acqua degli scarichi dovrebbe poi, grazie a un sistema di fitodepurazione, fornire irrigazione per l’agricoltura.

PIAZZETTA
Nel plastico, al centro della Contrada Oliveto, si vede un portico, ci sono anche panchine e una fontana. Via via che il progetto procederà pubblicheremo disegni dettagliati.

SPAZIO UFFICIO COLLETTIVO
Abbiamo previsto alcune sale che gli abitanti decideranno come organizzare. Questa parte della progettazione la si vedrà insieme negli incontri che organizzeremo così da creare una progettazione condivisa.

PARCHEGGI
Nella foto del plastico, disponibile su www.alcatraz.it si vede a destra la strada d’ingresso. Subito ci sono dei parcheggi. Altri sono previsti sulla sinistra in alto per dare accesso alle case più alte.
Le stradine interne comunque dovranno essere di larghezza sufficiente al transito delle auto per traslochi e simili.
Abbiamo previsto la possibilità di avere auto elettriche collettive all’interno… Ma poi bisogna ricordarsi di riportarle al parcheggio… Ci si riuscirà?
Comunque su questo punto bisognerà poi vedere cosa penseranno gli abitanti dell’ecovilaggio dopo una settimana di pioggia.

COSA E’ ALCATRAZ
A scanso di equivoci chiarisco ancora una volta che questo ecovillaggio non è Alcatraz. La Libera Università di Alcatraz è un centro culturale che ha spazi per dormire, mangiare (divinamente), tenere corsi eccetera. Le persone che ci lavorano non vivono ad Alcatraz, ma nei dintorni. Alcatraz non è nè un partito nè una setta. Pratichiamo la buona cucina, le buone maniere, la comicoterapia e, a volte, il buon senso.
Non abbiamo sistemi per risolvere il problema della morte e del dolore ma pensiamo che in compagnia si soffra meglio.
Lo statuto di Alcatraz, che seguiamo scrupolosamente nella sua versione mai modificata del 1981, consta di pochi essenziali punti.
La vita è bella ma gli spaghetti sono migliorabili.
La violenza è inutile ma, soprattutto, faticosa.
Se ti danno uno schiaffo cerca di schivarlo.
L’universo adora chi dorme.
L’unione fa la forza, da soli ci si annoia.
Anche le formiche hanno i loro diritti.
Per capire meglio cos’è Alcatraz vedi la presentazione-avviso agli ospiti “Questa casa non è un albergo”.
Ribadiamo: l’ecovillaggio è un’entità completamente indipendente che non ha nessun vincolo o legame prestabilito con l’associazione Alcatraz, e viceversa.
Ovviamente, essendo noi persone convinte che la vita sia l’arte dell’incontro, saremo sempre molto ben disposti alla collaborazione, quando è amichevole, reciproca e basata sul mettere assieme le migliori qualità.
L’ecovillaggio dal mio punto di vista nasce come progetto di costruzione di un posto. La mia responsabilità finisce con la consegna delle case a chi le acquisterà. Poi ovviamente spero che le persone che sceglieranno di viverci siano capaci di grandi imprese collettive. Ma sarebbe truffaldino spacciare l’acquisto di una casa ecologica per la soluzione di tutti i problemi, lavoro compreso. E’ una questione di chiarezza e io credo al potere della chiarezza e dico: facciamo un ecovillaggio. Io mi offro come garante dell’operazione, risolvo una serie di questioni strutturali: trovare la banca che finanzi l’operazione, trovare la ditta, trovare i progettisti, controllare i preventivi e condurre in porto una progettazione condivisa di modo che l’ecovillaggio non sia frutto solo della mia fantasia malata ma vi sia un processo che riduca al minimo la possibilità di errori (ma di certo ne faremo ugualmente). Dire: “Io mi occupo di tutto questo” è già un azzardo spaventoso. Non posso dire: “E oltre ad avere una super eco casa in un posto favoloso con 2000 metri quadrati di verde e strutture collettive comprese nel prezzo avrete anche un fantastico lavoro creativo pagato profumatamente all’interno del meraviglioso team di lavoro degli abitanti dell’ecovillaggio”. Sarebbe una presa per il culo. Non dipende da me. Dipende dalle capacità dei singoli di lavorare e di collaborare. Costruire un ecovilaggio ha una difficoltà di livello 10, mettere insieme a lavorare anche solo 20 persone ha una difficoltà 10000!
Quindi spero succeda, ma non posso scriverlo nel mio programma. Non è compito mio. E’ una questione che riguarda la vita delle persone che verranno ad abitare l’ecovillaggio.
La cosa che mi spaventa di più in questo progetto è la possibilità di essere frainteso e di provocare false aspettative. Credo che sia essenziale chiarire subito chi fa cosa.
E fino a quando lo fa.
Il mio compito è iniziato 17 anni fa quando ho cominciato a presentare progetti e domande e finisce quando si consegnano le chiavi di casa.
L’esistenza dell’ecovillaggio amplia le possibilità. Come possedere il computer amplia le possibilità di comunicazione.
Sono stato sufficientemente puntiglioso nel chiarire?
Lo spero perchè i grandi problemi nascono se non si chiariscono delle questioni microscopiche.
L’Ecovillaggio Solare amplia le opportunità.
Diventare bravi a comunicare per trarne vantaggio
A proposito del darsi o non darsi regole condominiali.
Credo che si debba creare una situazione che apra alle possibilità, che sia strutturalmente rivolta verso la cooperazione, senza renderla obbligatoria.
Quindi non fisserei la necessità di assemblee, spese collettive, gestione collettiva di bambini o altri servizi.
Andrò oltre: credo che il meccanismo assembleare sia intimamente perverso perchè porta all’emergere di pessimi impulsi verso il leaderismo, la scontro di potere, la zizzania e la scissione.
Da 30 anni vivo a Alcatraz e ho sperimentato con grande piacere la spontaneità dello stabilirsi di nuovi codici.
Le persone tendono naturalmente verso la collaborazione. Regolamentare è per me un errore.
Quello che vedo funziona è il continuo lavorio delle relazioni a due.
Il gruppo è l’insieme di queste relazioni tra due individui alla volta.
E’ un percorso eccellente per prendere qualunque tipo di decisione.
Ad Alcatraz esiste un gruppo di una quindicina di persone che lavorano assieme, portano a scuola i figli, comprano la legna, lanciano progetti, organizzano feste eccetera senza bisogno di creare spazi e tempi vincolati per la discussione e senza bisogno di fissare turni, regole o obblighi.
Ugualmente non credo si possa progettare di fare la spesa assieme a priori.
Quando le persone inizieranno a vivere in un posto dove per lavare i panni hai una lavanderia collettiva e se devi organizzare la festa di compleanno di tuo figlio c’è una sala a disposizione di tutti, dovrebbe venire spontaneo organizzare l’acquisto collettivo di pasta.
Così come potrebbe venir voglia di creare un mercato interno di scambio: biscotti contro salsa di pomodoro.
Ma regolamentare questo è un casino pazzesco ed è noioso in modo infernale. Noi, ad esempio, continuiamo a scambiare beni al nostro interno senza tenere nessuna contabilità. Semplicemente chi non risponde alla generosità con la generosità è tagliato fuori.
Anche qui tutto avviene da sè attraverso il meccanismo delle relazioni a due.
Insomma non vorrei che chi sceglie di comprare una casa all’interno dell’ecovillaggio si debba poi sentire obbligato a una serie di scelte.
Facendo così oltretutto rischiamo di radunare una banda di noiosissimi burocrati della convivenza. O di illusi che pretendono di decidere di creare una società comunista subito, senza fare i conti con i limiti e i problemi di ognuno. Si fa presto a cadere nella comune religiosa ideologica. Una cosa terribile che provoca solo rancori e dolori.

 

L’ecovillaggio solare snon è una comune o una comunità.
E’ un villaggio!

Con le sue forme necessarie di democrazia decisionale.
Ma una volta deciso che ci sono una lista di lavori da fare, salvo casi eccezionali, quei lavori si fanno tutti gli anni senza bisogno di nessuna assemblea.
Da questo punto di vista strettamente decisionale io poi non deciderei che ci sono tot ore di lavoro, ad esempio per la manutenzione, e che ognuno è tenuto a contribuire con tot di ore del suo lavoro.
Questo è un sistema che crea obblighi, discussioni sulla qualità del lavoro svolto per la collettività eccetera. NO BUONO!
Io agirei esattamente al contrario: ci sono dei lavori da fare, si decide di farli, si cercano dei preventivi. Poi se qualcuno all’interno dell’ecovillaggio vuole farli se ne assume la responsabilità come se fosse una ditta esterna. Questa modalità semplifica enormemente i problemi.
E chi si occupa di chiedere i preventivi e sovraintendere i lavori per conto dell’ecovillaggio? Una sorta di amministratore di condominio, pagato come un amministratore di condominio, che può essere anche un elemento esterno all’ecovillaggio.
Io credo che il meccanismo di monetizzare i lavori da fare sia un modo per togliere problemi, discussioni, polemiche.
Se il lavoro dell’amministratore dell’ecovillaggio non va bene, si cambia amministratore.
E’ semplice proprio perchè è un lavoro pagato a fattura.
Se invece l’amministratore di condominio è un lavoro volontario, chi lavora si sente che gli altri devono essere grati. E gli altri sono in difficoltà perchè non si può chiedere troppo a chi lavora su base volontaria non retribuita.
Diventa un verminaio. Una fabbrica di recriminazioni e rancori. E si perdono ore in chiacchiere inutili.
Nella vita il tempo è la cosa piu’ preziosa!!!
Attenzione, però all’interno dei membri dell’ecovillaggio i soldi possono non essere euro ma assegni della banca del tempo interna. Ma ci deve essere un chiaro corrispettivo tra lavoro e retribuzione.
Credo che più si semplifica il funzionamento di una collettività più le cose funzionano.
Le regole devono essere poche e veramente essenziali: non puoi svegliarmi la notte con la musica a tutto volume o perchè ti tira di suonare i bonghi su un albero, non puoi buttare l’immondizia sui prati e non puoi scassarmi i santissimi in qualche altro modo.
Le regole servono per i divieti essenziali.
E devono essere pochissime se vogliamo siano condivise e rispettate.
Poi ci sono gli auspici, il sogno. Che va coltivato con la pratica, non con le assemblee.
Insomma sono dell’idea di mirare basso, cercare di realizzare in modo solido obiettivi realmente raggiungibili.
Oggi non esiste un posto dove duecento persone possano vivere in modo ecologico, in mezzo alla natura, condividendo alcune strutture essenziali di servizio e di autoproduzione energetica, invece di possederle in modo individuale, senza aderire a una setta religiosa.
Non esiste un condominio che invece di richiedere spese costanti per il suo mantenimento e per i costi energetici produca, se ben amministrato, ricchezza.
Non esiste un posto concepito anche architettonicamente, per facilitare la collaborazione e il contatto umano.
Inoltre, vogliamo che tutto questo abbia un prezzo ragionevole e condizioni di acquisto e possibilità di collaborazione al progetto, che facilitino chi ha meno denaro.
Fermiamoci qui. Che già è un obiettivo gigantesco.
Ovviamente anche questo discorso è un auspicio non una regola. Una volta che gli abitanti dell’ecovillaggio ne avranno preso possesso potranno decidere qualsiasi cosa. Se tutti impazziscono e decidono di rendere obbligatorio l’uso della gonna per maschi e femmine e l’obbligo di vestirsi solo di verde pisello e di verde pistacchio sarà una loro decisione. Ma dovrà essere unanime. Perchè chi compra non sottoscriverà nessun obbligo a sottostare a nessuna regola stabilita dalla maggioranza.
A meno che non siano regole essenziali. Ma quelle non stanno nell’atto di acquisto, stanno nelle leggi dello stato.
Lo schiamazzo notturno è un reato. Non ho bisogno di scriverlo nel mio regolamento interno. Lo scriverò comunque perché può essere tecnicamente utile ribadire alcune regole essenziali nel regolamento condominiale. Ma non si tratta di regole particolari ma di regole naturali. Ribadire l’ovvio, non è regolamentare le scelte esistenziali. Sono due cose molto diverse.

 

Come si paga il mutuo? Che lavoro farò?

Questo è un argomento tosto.
Per parlare chiaro bisogna dire che dietro c’è la questione della capacità lavorativa dei singoli. Potremmo sognare e dire che saremo capaci di costruire occasioni di lavoro per tutti, che verranno da tutta l’Europa e dalla Papuasia a vedere com’è bello l’ecovillaggio, che organizzeremo convegni, feste, realizzeremo libri e blog, venderemo mulini a vento e pannelli solari, produrremo erbe officinali e shampoo con fiori raccolti nella foresta.
Su attività lavorative possibili ho scritto un pezzo su http://www.jacopofo.com/?q=node/2343 AAA Progetto autoimpresa rivoluzionaria offresi.
Ma poi bisogna fare i conti con la realtà, con la stanchezza, l’inesperienza, le ferite da curare…
In http://www.jacopofo.com/node/6418 ho cercato di dare un po’ di informazioni sulle possibilità reali di lavoro in agricoltura biologica.
Per il resto posso dire che molto dipenderà dalle persone stesse, dalle capacità di lavoro e di relazione.
Quel che io posso fare sarà di dedicare a questo problema una parte degli incontri che faremo per condividere il progetto.
Ma è importante dire che l’ecovillaggio può risolvere il problema dell’abitazione. Può offrire anche la possibilità di lavoro ma trovare lavoro per gli abitanti dell’ecovillaggio non è lo scopo centrale del progetto. Può diventare un effetto collaterale se una persona è capace di sviluppare le opportunità che l’ecovillaggio solare offre.

 

Gli ecovillaggi sono l’alternativa alle megalopoli
gli ecovillaggi offrono un modo di vivere a contatto con la natura
gli ecovillaggi aiutano le relazioni umane
gli ecovillaggi sono economicamente convenienti
gli ecovillaggi sono puliti
gli ecovillaggi sono più belli.

 

Libera Università di Alcatraz,
Santa Cristina 53, 06020 Gubbio (PG)
Tel. 0759229776-0759229913.
E Mail info@ecovillaggiosolare.it
Sito Internet www.alcatraz.it

 

 

Per approfondire il fenomeno comunitario

 

Quindici anni di studi — in biblioteca e sul campo — sul vivere insieme.
Il quarto di una fortunata serie di testi sull’universo comunitario, ogni giorno più multiforme. Un excursus che, dalle prime comunità essene, giunge alle contemporanee esperienze di cohousing tentando di non trascurare nessuno: esponenti radicali della riforma protestante, socialisti utopisti, anarchici, hippies, kibbutzniks, ecologisti più o meno profondi, new-agers, cristiani eterodossi, musulmani pacifisti e altro ancora.
Una mappatura ragionata — su scala italiana, europea e mondiale — di gruppi di persone che abbiano deciso di condividere, in vario modo, princìpi, ambienti, beni di vario genere e denaro, di comunità sperimentali — spesso ecologiste — dove si sondino le suggestive sfide di uno spazio vitale comune.

 

Manuel Olivares, sociologo di formazione, vive e lavora tra Londra e l’Asia.
Esordisce nel mondo editoriale, nel 2002, con il saggio Vegetariani come, dove, perchè (Malatempora Ed). Negli anni successivi pubblicherà: Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia (2003) e Comuni, comunità, ecovillaggi in Italia, in Europa, nel mondo (2007).
Nel 2010 fonda l’editrice Viverealtrimenti, per esordire con Un giardino dell’Eden, il suo primo testo di fiction e Comuni, comunità, ecovillaggi.
Seguiranno altre pubblicazioni, in italiano e in inglese, l’ultima e di successo è: Gesù in India?, sui possibili anni indiani di Gesù.

 

Leggine l’introduzione

 

Prezzo di copertina: 16.5 euro

 

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