Gesù in Kashmir?

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Gesù in Kashmir?

Giancarlo Rosati nasce in Etiopia, si laurea in medicina e chirurgia, e consegue diverse specializzazioni. Negli anni Ottanta incontra Sai Baba e resta colpito dalla sua filosofia che ripropone la metafisica perseguita dai cristiani gnostici. Per condividere la sua esperienza con altri ricercatori scrive, tra saggi di metafisica e romanzi iniziatici, più di quaranta opere tra cui: L’uomo venuto dal cielo, II Cristo è tornato, La storia non raccontata di Gesù, La profezia di Maometto, La ricerca della felicità, Spiritualità senza religione, Il calzino rovesciato, Infrangere l’illusione, Requiem per Dio, La trottola di Dio, L’ultimo sigillo, La grande rivelazione, Gesù il ribelle palestinese. Membro dell’Accademia Tiberina e dell’Accademia delle scienze mediche e biologiche, vive a Parma dove esercita la professione medica.

Nel 1989 è uscito il suo film Gesù in Kashmir che rappresenta sicuramente un interessante documento per tutti coloro che si occupino dei possibili anni vissuti da Gesù in India.

Viverealtrimenti, nel 2015, ha pubblicato il testo Gesù in India? ragion per cui il lavoro di Giancarlo Rosati non poteva certo lasciarci indifferenti.

Lo abbiamo dunque contattato e chiesto alcune delucidazioni in merito al suo film che condividiamo, di seguito, per dar modo a chi ci legge di seguire meglio il bandolo dell’intervista.

Buona visione e, poi, buona lettura!

Manuel Olivares

 

 

Gentile Sig. Rosati, a seguito della visione del suo bel film Gesù in Kashmir le chiederei, forte dei suoi studi e delle sue ricerche per la preparazione del film, alcune delucidazioni. Ci può dare alcuni elementi in più sul tempio etiopico di Median, situato nella Giordania meridionale?

 

In questo tempio gestito dal sacerdote Jetro, Mosè visse 40 anni. Apprese la filosofia vedica, ebbe occasione di leggere libri come Le guerre di Jehova a e l’Enuma Elish, L’Enuma Elish è un poema della creazione che ci è giunto mutilato, ma sufficiente per rifarsi poi alle tavolette di Ninive e quindi alla storia dei Sumeri e degli Anunnaki e, credo,  anche alle catastrofi del nostro sistema solare fino alla formazione della terra, così ben intuite e descritto dallo studioso russo Velikoski.  Jetro era il sacerdote dei medianiti che occupavano la Giordania fino al Mar Morto. Durante i 40 anni di soggiorno nel tempio Mosè ha avuto l’occasione di sperimentare lo stato illuminante e quando è disceso dal Monte Sinai dimostra chiaramente di avere sperimentato uno stato di coscienza supremo. Ma tutta la sua esperienza è strana perché scende dal monte ustionato, tanto da dover portare un velo sul volto vita natural durante.

 

 

A proposito della figura di Jetro, il custode del tempio che avrebbe conservato le verità vediche che i bramani avevano portato dall’India verso i pianori etiopici,com’è giunto a questa conclusione? come si può argomentare che i bramani migrarono dalla valle dell’Indo all’Etiopia?

 

E’ storia!

 

 

Quale connessione c’è tra l’Enuma Elish e la ricerca della terra promessa?

 

Bisognerebbe leggere tutto ciò che ha tradotto Sitchin dalle tavolette di Ninive per capire  che anche Mosè era incuriosito da ciò che era accaduto in Oriente, dalle guerre epiche, dalle città e civiltà  che Jetro ben conosceva.

 

 

Stando a quanto si vede nel suo film possiamo dire che il popolo di Abramo costituisse una casta bassa in India? Un po’ come nel caso dei Gypsy?

 

No, gli ebrei erano tenuti in considerazione. Salomone è stato responsabile dell’elevazione della diga del Lago Dal, e gli architetti ebrei avevano costruito diverse strutture, il grandioso Tempio di Ezechiele sulla strada che porta ad Aish Mukam, il trono di Salomone, ecc.

 

 

Come si può argomentare che l’antico territorio ricordato dai patriarchi biblici fosse situato più a Oriente, ovvero in Kashmir?

 

Difficile documentarlo; consideriamo che i bramini erano giunti fino alla Palestina e al mar Morto e si erano portati dietro le loro epiche dal Ramayana al Mahabharata che sicuramente avevano influenzato color che venivano in contatto con i sacerdoti.

 

 

Erano i Veda che proponevano il Dio unico, innominabile, senza forma e senza attributi. Possiamo argomentare maggiormente questa affermazione, soprattutto in relazione al successivo monoteismo inaugurato da Mosé? Per molti studiosi Mosé era stato, piuttosto, influenzato dalla dottrina sapienziale egizia.

 

Ma forse anche l’Egitto era stato influenzato dalla Civiltà della Valle dell’Indo. I termini Ra e Ammon Ra richiamano alla mente il dio Rama e la sua filosofia, quella vedica.

 

Quali informazioni vi dà il vecchio custode (che non conosce la Bibbia) della tomba di Mosé?

 

Ci ha dato le informazioni che noi avevano già preso dal Vecchio Testamento e ci ha spiegato come erano disposte le varie piane e i monti che corrispondono ad alcune descrizioni bibliche. Piane e monti che esistono, in realtà, in Kashmir.

 

 

Muhammad era a conoscenza dell’ubicazione della tomba di Mosé e ne parla apertamente? Dove?

 

Nel Corano. Non saprei dire in questo momento a quale sura ci si riferisce ma lo ha descritto bene dicendo che avrebbe ritrovato facilmente la sua tomba situato sul fianco di una montagna.

 

 

Può darci maggiori delucidazioni sul fatto che, secondo il vangelo segreto di Marco, Gesù era stato visto in Oriente? Stando a quello che si trova in rete sul Vangelo segreto di Marco, questo non menziona una sua presenza in Oriente.

 

Sono stati i monaci del Monte Athos a riferire che qualcuno lo aveva visto a Oriente.

 

 

Può darci alcune delucidazioni sul viaggio in India di Maometto?

 

Non ho mai saputo che lo avesse descritto. Nemmeno Tabari, biografo di Maometto ha mai parlato del suo viaggio in India. Sappiamo che Maometto era stato educato presso i cristiani nestoriani che predicavano in Siria, in Persia e in India.

 

 

Siete riusciti a raccogliere, nel corso del vostro bellissimo viaggio in India, alcune informazioni in merito alle “cronache del tempo” secondo cui Gesù avrebbe confidato all’imperatore Gopadatta le sue avventure? Di quali testi si tratta?

 

I testi sono diversi per lo più scritti in persiano. Faccia riferimento a La storia non raccontata di Gesù.

 

 

Avete avuto riscontri sui documenti di Hemis? Risulta che nessuno li abbia più visti dopo gli anni ’30.

 

Un mio compagno di scuola, Maglietti Mario, che è stato sette anni in Tibet ha saputo dal capo del monastero che c’erano manoscritti che parlavano di Gesù ma che erano stati trasferiti altrove dopo che il Vaticano aveva invitato i monaci a non mostrarli ai turisti. Un maestro indiano, discepolo di Ramakrishna, ha visitato e preso visione di quei manoscritti. Credo che il maestro indiano si chiamasse Swami Abhedananda.

 

 

Esistono documenti in lingua maya?

 

Non che io sappia.

 

 

Può darci maggiori delucidazioni sulle cronache del tempo per cui a Damasco Gesù verrebbe ricordato come Yuzu Asaph. Dove sta scritto?

 

Tarik-i hassan, Tarik-i-kabiri, credo anche nel Vangelo dell’apostolo tommaso. I Templari erano a conoscenza della storia post-crocefissione di Gesù; è un filone che andrebbe approfondito!

 

 

Infine, può darci maggiori delucidazioni in merito alle documentazioni conservate all’università di Srinagar, cui fate cenno?

 

Tarik-i hassan, tarik-i-kabiri, rajatarangini e la documentazione ricca di tribunali che decidevano a chi affidare la custodia della tomba di Gesù contesa tra alcune famiglie.