ILTK di Pomaia

Posted in Comunità intenzionali ed ecovillaggi

 Cito dal sito internet dell’Istituto:

L’Istituto Lama Tzong Khapa è uno dei più grandi e più attivi centri di Buddhismo tibetano della tradizione Ghelug in Occidente. Fondato nel 1977 da Lama Thubten Yesce e Lama Zopa Rinpoche, è membro della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana (FPMT) e dell’Unione Buddhista Italiana (UBI). È particolarmente conosciuto e apprezzato per il valore dei suoi maestri, sia residenti sia ospiti, così come per i suoi articolati corsi di studio. Questi comprendono il Masters Program di studi buddhisti in Sutra e Tantra, di livello avanzato, il Basic Program, di livello intermedio, e Alla Scoperta del Buddhismo (Discovering Buddhism), di livello introduttivo. L’ILTK è altrettanto noto per gli insegnamenti di Dharma tenuti nei week-end durante tutto l’arco dell’anno. Scopo [dei corsi] è favorire una profonda trasformazione della persona, che porti al loro più elevato grado di sviluppo le qualità umane dell’amore, della compassione e della saggezza, fino allo stato della perfetta illuminazione.

L’ILTK, in realtà, è anche di più: è un’opportunità di vivere un’esperienza in quella che mi piace definire una “comunità mutante”. A Pomaia vivono in pianta stabile una ventina tra monaci e monache oltre ad un piccolo staff di laici per i lavori di segreteria, di cucina, di giardino ecc. A questi si associano volontari e studenti in numero variabile ed è proprio “il variare di quest’ultima variabile” a rendere l’ILTK una “comunità mutante”. I volontari, difatti, si trattengono anche per periodi piuttosto lunghi con la formula dello scambio lavoro. Io stesso ho vissuto a Pomaia quasi due mesi ed è stata un’esperienza significativa per quanto la ricordi in maniera controversa. Ha difatti rappresentato una risposta, efficace direi, ad un mio periodo di crisi profonda. I miei compagni di viaggio erano persone ugualmente in crisi, giunte ad un punto morto delle loro esistenze o bisognose di un momento di pausa per poter riflettere e guardare un po’ più a fondo dentro se stesse. Ho avuto modo di vedere quanto le dinamiche che si creano tra i volontari, le persone dello staff e, in misura molto minore, i monaci e le monache, siano pur temporaneamente comunitarie; si lavora insieme, si mangia insieme, si condividono spazi e stati d’animo, si è solidali nelle emergenze. Una realtà a parte è rappresentata dagli studenti, solo alcuni dei quali risiedono stabilmente nelle vicinanze dell’Istituto e solo pochi nelle strutture dello stesso. Merita una rapida segnalazione la biblioteca dell’ILTK, una delle più fornite d’Italia riguardo a buddismo e buddismo tibetano. Ricordo che ci passavo le ore nel pomeriggio ed era particolarmente suggestivo quando annottava e fuori del grande casale il silenzio riempiva quasi ogni anfratto. Credo sia particolarmente riuscita la commistione tra le suggestioni morbide ed un po’ brulle della nicchia di campagna toscana, poco distante dal mare, in cui si trova l’Istituto ed alcune forme dell’arte sacra tibetana come i molti stupa e la grande ruota della preghiera. Un capitolo a parte meriterebbe il gompa, il tempio dela comunità, addobbato in stile ancora una volta inconfondibilmente tibetano e dove hanno luogo celebrazioni (puja) in cui echeggia una conoscenza antica e lontana. Pomaia, infine, è senz’altro un buon posto per avere consigli da viaggiatori esperti qualora ci si volesse avventurare in India, Nepal, Ladakh, Buthan o nello stesso Tibet. Vi si possono anche trovare occasioni interessanti per qualche viaggio organizzato, soprattutto con l’associazione Amitaba (http://www.amitaba.net/) che ha con l’Istituto una sorta di convenzione.

 

Istituto Lama Tzong Khapa

56040 POMAIA (PI)

Tel/Fax 050.685654 Email iltk@iltk.it

Sito internet www.iltk.it

 

Per approfondire

 

Quindici anni di studi — in biblioteca e sul campo — sul vivere insieme.
Il quarto di una fortunata serie di testi sull’universo comunitario, ogni giorno più multiforme. Un excursus che, dalle prime comunità essene, giunge alle contemporanee esperienze di cohousing tentando di non trascurare nessuno: esponenti radicali della riforma protestante, socialisti utopisti, anarchici, hippies, kibbutzniks, ecologisti più o meno profondi, new-agers, cristiani eterodossi, musulmani pacifisti e altro ancora.
Una mappatura ragionata — su scala italiana, europea e mondiale — di gruppi di persone che abbiano deciso di condividere, in vario modo, princìpi, ambienti, beni di vario genere e denaro, di comunità sperimentali — spesso ecologiste — dove si sondino le suggestive sfide di uno spazio vitale comune.

 

Manuel Olivares, sociologo di formazione, vive e lavora tra Londra e l’Asia.
Esordisce nel mondo editoriale, nel 2002, con il saggio Vegetariani come, dove, perchè (Malatempora Ed). Negli anni successivi pubblicherà: Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia (2003) e Comuni, comunità, ecovillaggi in Italia, in Europa, nel mondo (2007).
Nel 2010 fonda l’editrice Viverealtrimenti, per esordire con Un giardino dell’Eden, il suo primo testo di fiction e Comuni, comunità, ecovillaggi.
Seguiranno altre pubblicazioni, in italiano e in inglese, l’ultima e di successo è: Gesù in India?, sui possibili anni indiani di Gesù.

 

Leggine l’introduzione

 

Prezzo di copertina: 16.5 euro

 

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