L’asino e la Luna

Posted in Comunità intenzionali ed ecovillaggi

Foto di Tiziana Colusso (www.atlanteresidenzecreative.org)

Un paio di anni fa Manuela, originaria di Cerveteri (in provincia di Roma), torna, con il marito Stefano, al borgo natìo, dopo un periodo di vita a Milano. Acquistano un bel terreno e “l’ultimo casale di una strada che si arrampica tra Cerveteri e il Sasso” con una vista che avrebbe ammaliato la nostra amica e collaboratrice Tiziana Colusso; nel post in cui racconta quest’ecovillaggio ─ per il suo sito Atlante Residenze Creative ─ scrive:  “A guardare dall’alto della collina, sul finire del pomeriggio, Marina di Cerveteri era un grumo di casette bianche di fronte al blu del mare”.

“Poi”, mi dice Manuela nel corso di un’informalissima intervista in veranda, “sono arrivati gli amici, ci hanno aiutato a sistemare casa, a sistemare la terra e, piano piano, è emersa l’idea di condividere questo luogo. Da circa un anno abbiamo iniziato a cercare di renderla operativa, abbiamo scoperto il termine ecovillaggio, ci siamo confrontati con altre realtà e, da maggio, ha preso corpo l’esperienza di convivenza ed abbiamo costituito l’omonima associazione nel cui progetto ci saranno attività culturali, di svago, eccetera”.

Come a Panta Rei (per citare solo  l’ultima realtà di cui abbiamo scritto) anche a L’Asino e la Luna amano l’idea della fattoria didattica ma preferiscono chiamarla “fattoria relazionale”, in virtù di un contatto “maggiormente empatico con gli animali” che, scrive ancora Tiziana,  sono rigorosamente da compagnia, essendo gli abitanti del luogo vegetariani:

«Galline, oche, cavalli (dismessi dalla Polizia di stato) e, naturalmente, un asino che da il nome alla struttura e che […] sono riuscita a fotografare insieme alla luna che si stava alzando in cielo, riproducendo così il logo dell’ecovillaggio» (come non ringraziare Tiziana per un’immagine così poetica e disvelatrice…).

Al momento i membri de L’Asino e la Luna sono cinque e altre quattro persone frequentano, regolarmente, “l’ultimo casale della strada tra Cerveteri e Sasso”.

In agenda, in attesa dei permessi necessari, la costruzione di altre strutture in bioedilizia, alcune delle quali potrebbero essere delle yurte, semplici e comode sia per viverci che per farci delle attività.

A L’Asino e la Luna è già in produzione un piccolo orto sinergico e sono stati piantati un centinaio di alberi da frutto.

L’Asino e la Luna aderisce alla RIVE e al CONACREIS e i suoi membri, oltre che all’agricoltura, sono orientati alle attività olistiche.

In  particolare Gabriele si occupa di uno sciamanesimo “peculiarmente occidentale”, in quanto, mi dice:

«Lo sciamanesimo, di per sé, predilige l’uso di strumenti che la natura dona, in loco. La tradizione occidentale ─ che pochi conoscono ─ è legata molto al teatro ed alla danza che si possono utilizzare per avere un rapporto sciamanico con la vita. Io utilizzo anche l’astrologia, ne sono innamorato sin da piccolo, dunque seguire i cicli lunari, fare attività celebrative verso il sole e la luna, eccetera. Parliamo, insomma, di sciamanesimo mediterraneo, dopo anni di studio ho trovato un percorso che mi rispecchia pienamente, con un personaggio che viaggia tra la Liguria e Findhorn, con cui mi trovo molto bene».

Non si vogliono, del resto, trascurare, nell’ambito delle attività di questo giovane ecovillaggio, quelle culturali, soprattutto legate alle celebri fascinazioni etrusche del territorio.

Da un punto di vista economico, i ragazzi dell’ecovillaggio hanno una cassa comune, poi ciascuno ha una propria economia privata mentre le decisioni si prendono con il metodo del consenso.

Il progetto  si basa sui principi della Permacultura (Manuela è iscritta all’Accademia Italiana di Permacultura ed è nella fase di “Apprendimento Attivo”) ed alcuni membri hanno intrapreso un percorso di studi che riguarda la Facilitazione e la ricerca interiore (Manuela è anche iscritta alla Scuola Italiana “Arte del Processo” ed ha appena partecipato al corso formazione facilitatori organizzato dal CLIPS).

Personalmente sono contento della presenza di questa nuova realtà d’ecovillaggio nel Lazio e non manco di visitarla di tanto in tanto, quando mi trovo nei paraggi (vivendo non molto distante).

Spero dunque (come immagino speriamo tutti) che L’Asino e la Luna riesca a dare il meglio di sé nel tempo, nel lungo tempo, nei pressi dell’antica Caere Vetus, miracolosamente salvata dal suo santo Patrono ─ San Michele Arcangelo ─, nell’842, da un’incursione saracena.

La storia è curiosa perché i saraceni erano già sopraffatti da una fitta nebbia ma continuavano a muovere alla volta della città, seguendo il suono della campana che doveva, paradossalmente, avvertire i cittadini proprio del pericolo che stava attirando.

La campana smise dunque, inspiegabilmente, di suonare, malgrado gli sforzi del campanaro e ai saraceni non rimase che la nebbia che li indusse, naturalmente, a ritirarsi mentre sulla campana si delineava l’impronta del santo.

 

Secoli dopo…la luna ha iniziato ad alzarsi, con buona regolarità, sull’asino di una “fattoria relazionale” dove si recuperano antichi saperi etruschi e si studiano forme di sciamanesimo mediterraneo.

San Michele Arcangelo ne sarà senz’altro compiaciuto…

 

 

 

 

 

 

 

Manuel Olivares

www.viverealtrimenti.com

 

Associazione L’Asino e la Luna,
Via TRe Cancelli 9, 00052, Cerveteri (Roma)
Tel.: +393805932451; +393388013212 (Manuela)
Email: info@lasinoelaluna.it
Sito Web: www.lasinoelaluna.it

 

 

Per approfondire il fenomeno comunitario

 

Quindici anni di studi — in biblioteca e sul campo — sul vivere insieme.
Il quarto di una fortunata serie di testi sull’universo comunitario, ogni giorno più multiforme. Un excursus che, dalle prime comunità essene, giunge alle contemporanee esperienze di cohousing tentando di non trascurare nessuno: esponenti radicali della riforma protestante, socialisti utopisti, anarchici, hippies, kibbutzniks, ecologisti più o meno profondi, new-agers, cristiani eterodossi, musulmani pacifisti e altro ancora.
Una mappatura ragionata — su scala italiana, europea e mondiale — di gruppi di persone che abbiano deciso di condividere, in vario modo, princìpi, ambienti, beni di vario genere e denaro, di comunità sperimentali — spesso ecologiste — dove si sondino le suggestive sfide di uno spazio vitale comune.

 

Manuel Olivares, sociologo di formazione, vive e lavora tra Londra e l’Asia.
Esordisce nel mondo editoriale, nel 2002, con il saggio Vegetariani come, dove, perchè (Malatempora Ed). Negli anni successivi pubblicherà: Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia (2003) e Comuni, comunità, ecovillaggi in Italia, in Europa, nel mondo (2007).
Nel 2010 fonda l’editrice Viverealtrimenti, per esordire con Un giardino dell’Eden, il suo primo testo di fiction e Comuni, comunità, ecovillaggi.
Seguiranno altre pubblicazioni, in italiano e in inglese, l’ultima e di successo è: Gesù in India?, sui possibili anni indiani di Gesù.

 

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