Una nuova recensione per Comuni, comunità, ecovillaggi

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Una nuova recensione per Comuni, comunità, ecovillaggi

Dalla nostra collaboratrice, Cecilia Giraudo, una bella recensione per il nostro testo Comuni, comunità, ecovillaggi. Buona lettura!

 

Comuni, Comunità, Ecovillaggi di Manuel Olivares è, come lo definisce l’autore stesso, il risultato di un lungo lavoro partito dalla revisione di due testi da lui stesso scritti in precedenza – Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia e Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia, in Europa e nel mondo – ora approfonditi e rimeditati con attenzione e cura. A differenza dei due precedenti, questo libro è stato pubblicato dalla casa editrice Viverealtrimenti (nel 2010), fondata dall’autore: tale scelta gli ha permesso di “assumersi in prima persona la responsabilità di quanto scrive ed avere, al contempo, la libertà di esprimersi fino in fondo”, come dice lui stesso nella prefazione del libro.

Il primo capitolo fa da piacevole introduzione al testo, poiché affronta l’argomento principalmente dal punto di vista storico, analizzando in maniera approfondita quelli che sono i motivi della nascita, le radici e i precursori delle comunità di villaggio e degli ecovillaggi in tutto il mondo. Le fonti utilizzate dall’autore sono molteplici e dimostrano con chiarezza la serietà e l’impegno con cui ha deciso di dedicarsi all’argomento: è evidente, infatti, la grande attenzione e il forte interesse dell’autore per queste scelte alternative di vita che, sebbene non sempre ne condivida a fondo i principi, conosce a fondo e ritiene ottimi esempi di convivenza sociale. Manuel Olivares, infatti, racconta – in questo capitolo e anche nei due successivi – le sue numerose esperienze a diretto contatto con comunità e villaggi di questo tipo, che gli hanno dato l’opportunità di farsi spesso portavoce delle idee e dei motivi che hanno animato i fondatori e tutti coloro che con essi hanno collaborato alla realizzazione di tali forme di vita condivisa, tentando – e riuscendo – a non trascurarne nessuno. Il punto forte del libro è, a parer mio, proprio l’esperienza sul campo dell’autore, che gli ha permesso, in più luoghi e a più riprese, di vivere ed interpretare da vicino queste differenti realtà, così da poterne poi dare una descrizione maggiormente realistica, veritiera e accattivante, senza però entrare mai troppo nel campo del soggettivismo.

I capitoli secondo e terzo sono dedicati alle comunità e agli ecovillaggi rispettivamente di tutto il mondo, dell’Europa e dell’Italia. Si tratta in sostanza di un excursus di gruppi di persone che hanno deciso di condividere spazi, beni, denaro, terre, ponendosi come prioritari valori di tipo ecologico. Personalmente, da italiana, mi sono soffermata con attenzione a leggere soprattutto i numerosissimi esempi che si trovano nel mio paese: mai – e parlo sinceramente – mi sarei aspettata che in Italia ci fossero così tanti esempi di comunità ed ecovillaggi, nati con i più disparati intenti e le più varie motivazioni, ma tutti in qualche modo legati dalla fede comune nella possibilità di condividere ancora qualcosa di proprio con gli altri – che spesso, per altro, sono degli sconosciuti. A parer mio, questa idea è bellissima: in un mondo come quello di oggi, nel quale le diversità sono purtroppo motivo di numerosissimi scontri e di guerre, la condivisione – anche solo di idee – è un valore che dobbiamo cercare di difendere a tutti i costi: condividere addirittura oggetti, terre, denaro è un esempio eclatante di modernità, che non merita di passare inosservato! Il fatto, poi, che alla base della condivisione della vita ci siano principi ecologici è, credo, ancor più significativo, viste le notevoli problematiche che attualmente affliggono l’intero pianeta: prendendo spunto da questi sistemi di vita, avremmo tutti molto da imparare in fatto di risparmio e questioni ambientali.

Tramite questo libro, inoltre, Manuel Olivares vuole anche, a parer mio, stimolarci al buon senso:egli ci dice, infatti, che le situazioni di vita comunitaria che ha descritto sono buone fino al momento in cui non degenerano in ideologie che puntano al risparmio eccessivo e sfrenato, che graverebbe innanzitutto alla salute degli abitanti: è giusto imparare a condividere il più possibile ciò che si ha a disposizione, è bene risparmiare laddove possibile nell’uso di fonti di energia e sfruttare quanto più possibile fonti di energia rinnovabile, ma non bisogna superare la soglia del buon senso. Insomma, si deve comunque sempre cercare di vivere nel benessere, investendo dunque i soldi risparmiati da una parte in qualche attività o spesa ritenute utili e gradevoli alla comunità, così che le condizioni di vita non peggiorino, ma al contrario possano sempre migliorare: solo così le comunità e gli ecovillaggi possono e devono sperare di continuare a vivere.