Il Cristo d’Oriente

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Il Cristo d’Oriente
Abbiamo ripreso, alcuni anni fa, questo testo di Swami Yogananda dal sito, non più operativo: http://www.centrostudikriyayoga.eu/.
Credo meriti di essere segnalato, oltre che in relazione ad una versione “originale” della vita di Gesù, anche al necessario dialogo interculturale fra Oriente ed Occidente su cui ritorneremo con il prossimo post.
 
Gesù Cristo era un orientale. Per questo i suoi insegnamenti sono tratti dall’ambiente e dall’eredità dell’Oriente. La verità non è monopolio né dell’Oriente né dell’Occidente. La luce del sole, sebbene sia come il puro argento, appare rossa o blu se la si guarda con occhiali rossi o blu; così è anche per la pura verità non diluita, la quale appare diversa quando è espressa attraverso la civiltà orientale o quella occidentale.
Gli originali e semplici insegnamenti di Gesù hanno subito molti cambiamenti a causa delle diverse traduzioni da una lingua all’altra e le parecchie traduzioni di traduzioni. Ma ogni grande uomo ha espresso sé stesso semplicemente ed io riesco a trovare pochissima differenza nei messaggi di Gesù Cristo e degli altri grandi insegnanti.
E ora, per cominciare, voglio dirvi qualcosa per timore che qualche dubbio rimanga ancora nelle vostre menti: “Ciò che ho ricevuto dai grandi Maestri orientali, l’ho anche ricevuto dagli insegnamenti di Gesù Cristo!
I Grandi, come le onde, sono immersi nel Mare Eterno e diventano uno con esso. Sono i discepoli a combinare tutti i guai e a fare le differenze. Sono essi a creare le chiusure e il bigottismo. Il Messaggio, puro al principio, diventa diluito con l’ignoranza. L’umanità beve l’acqua inquinata e poi non capisce perché la sete rimane. Solamente l’acqua pura può spegnere la sete. È venuto il momento di separare la verità dalla falsità, la conoscenza dall’ignoranza. Ogni verità e conoscenza deve essere usata per combattere i neri dubbi e le superstizioni che rinchiudono l’umanità nella prigione dell’infelicità; che la possente piena della Verità possa inondare l’oscurità accumulata nel corso dei tempi, liberando l’anima dell’umanità.
Mi diverte allorché sento i miei fratelli occidentali dire “Tu credi in Cristo?”; io rispondo sempre “Gesù Cristo” e me Lo figuro nella mente come Egli era realmente – il Cristo d’Oriente. Molti pittori hanno cercato di darGli occhi azzurri e fini capelli, ma Egli era un orientale puro. E voi dell’Ovest avete preso Gesù Cristo quale vostro precettore da una nazione in stato di schiavitù e, con Lui, il più grande dono di ogni libertà spirituale insegnato da questo grande uomo d’Oriente.
Ogni essere umano è il risultato di condizioni climatiche, eredità, caratteristiche della famiglia; è il risultato delle azioni che ha svolto prima e dopo la nascita, così come sono state influenzate da una volontà giusta o sbagliata, un discernimento giusto o sbagliato, abitudini giuste o sbagliate, sentimenti giusti o sbagliati e anche dalla guida intuitiva dell’anima. Non importa chi Gesù Cristo fosse in Sè, per quanto riguarda la Sua propria Anima nessuno può negare che Egli, essendo nato in Oriente, per diffondere il suo messaggio ha dovuto usare i mezzi della civiltà orientale, con le usanze, i manierismi, il linguaggio, le parabole ecc. che le sono proprie. Perciò gli insegnamenti di Gesù Cristo, non importa quanto universali essi siano, sono saturi dell’essenza della civiltà orientale.
Gesù era orientale di nascita, sangue e formazione. I Saggi dell’Est, o gli orientali dell’India, vennerò per conferire con Lui quando nacque, sapendo che Egli era uno dei più grandi portatori del messaggio della Verità.
Non sto dicendo che Gesù Cristo apprese ogni cosa dai Grandi Maestri dell’India, perché Dio non insegna mai direttamente attraverso veicoli umani. Ma è stato provato senza alcun dubbio che Gesù era collegato con gli Alti Iniziati e Maestri dell’India. In La vita non conosciuta di Cristo, di Nicholas Notovitch, l’autore russo racconta come si recò in Tibet, sperando di studiare la letteratura tibetana, i manoscritti su rotoli di papiro. A causa della riservatezza dei Lama gli fu impossibile trovare traccia di ciò che voleva; ma accadde uno strano miracolo. Proprio mentre stava per fare infruttuosamente ritorno in India, cadde da un precipizio e si ruppe una gamba, così fu riportato al Monastero per ricevere le cure necessarie! I tibetani sono molto ospitali con i loro ospiti invitati o feriti. Durante il ricovero dell’uomo ferito, il capo dei Lama gli chiese cosa desiderasse. Egli disse “Che mi vengano letti i rotoli di papiro!”. Da questi sacri rotoli egli ottenne la certezza definitiva che il nome di Gesù era Isa, che significa “Signore” e che successivamente venne pronunciato Jesus.
Gesù conferì con i Maestri, vivendo con essi al Monastero, sullo Yoga e sui grandi problemi dell’elevamento spirituale dell’uomo. Ma, all’età di quindici anni, si dice che essi avessero cercato di farLo sposare e così fuggì via. Io non lo biasimo. Ma, ahimé, quelli che non si sposano, se ne pentono e quelli che invece si sposano, si pentono pure. Questo è il motivo per cui sono felice di essere sposato alla Natura e allo Spirito Infiniti. Non ci sono mai ferite e delusioni in questo tipo di unione.
I sacri rotoli inoltre hanno rivelato che come Gesù Cristo ricevette la visita dei Saggi Uomini dell’Est, così Egli li ricambiò con una visita nel Tibet dove conferì con i Grandi Maestri. Gesù in seguito andò in India per comunicare colà con i Maestri e dopo aver predicato il Messaggio in India si recò in Asia Minore. Egli voleva diffondere universalmente il Suo messaggio.
Il Signor Nicholas Notovitch, al fine di provare i fatti menzionati circa il viaggio di Gesù, sfidò molti missionari a recarsi con lui nel Tibet. Ma essi rifiutarono. Gesù Cristo portò il Suo messaggio in India prima che in qualsiasi altro paese. Se amate Gesù dovete anche avere qualche considerazione per gli orientali. Non dategli nomignoli, perché non potete saper quali nomignoli loro vi daranno a loro volta. Uno scambio di soprannomi non vi arricchirà spiritualmente. Offrite saggezza e la saggezza vi ritornerà. Date gentilezza e amore e la gentilezza e l’amore vi ritorneranno. Date e vi sarà sempre dato.
Ora, tornando indietro. Gesù Cristo era orientale. I suoi insegnamenti erano orientali, espressi in una lingua d’Oriente. L’occidentale cerca di monopolizzare Gesù Cristo, ma ignora completamente l’influenza della cultura e dei costumi dell’Est e le lezioni orientali nel Cristianesimo, diventando in tal modo unilaterale. Non è possibile tenere separato l’Insegnante dalla Sua nazionalità senza causare una grande incomprensione e confusione.
Vi dirò alcune cose che potranno aiutarvi. Voglio dirvi francamente, in modo aperto e senza pregiudizio o parzialità, dei difetti e dei meriti che derivano dall’adattamento che l’Occidente ha operato sugli insegnamenti di Gesù Cristo. L’adattamento occidentale enfatizza la fratellanza; eppure, quando pensi ad una Chiesa ti viene in mente una banda di segretari che raccoglie denaro invece di essere occupata in azioni buone e misericordiose. Ti vengono in mente sermoni sulla figura di Gesù, non sermoni che trasmettono il messaggio rivelato di Gesù Cristo, il Grande Maestro. L’Ovest è carente di spiritualità e l’Est può compensarla.
Ammesso che l’Est non è abbastanza pratico! L’Ovest è troppo pratico per esserlo anche spiritualmente. Questo è il motivo per il quale sto cercando di unirli. Hanno bisogno l’uno dell’altro.
L’orgoglio del materialismo dovrebbe essere distrutto, sebbene l’efficienza materiale sia necessaria e giusta. Questa è una lezione che l’Ovest deve imparare. Non ignorare completamente gli aspetti pratici; sebbene si debba continuare a praticare la filosofia dell’idealismo, questo va amalgamato con quel tanto di pratico spirito commerciale al fine di evitare stento e sofferenza – questa è la lezione che l’Est deve imparare.
Per capire Gesù Cristo e i Suoi insegnamenti si deve studiare, con un senso di comprensione, il popolo d’Oriente, gli aspetti antichi e moderni della civiltà, delle scritture religiose, delle tradizioni, delle filosofie, delle credenze spirituali e delle esperienze metafisiche intuitive. Sebbene gli insegnamenti di Gesù siano universali e siano stati adattati all’ambiente occidentale, tuttavia, al fine di capire il Cristianesimo, devono essere rimossi il velo dell’Ovest prima e quello dell’Est poi. Il vero Cristianesimo si nasconde dietro quei due opachi veli. Il Cristianesimo occidentale forma la crosta esterna e il Cristianesimo orientale la crosta interna. Il Cristo d’Oriente richiamava sempre all’attenzione: “Non curatevi del corpo, di quel che mangerete, di cosa vestirete. Il pane, gli uomini di mondo lo cerchino dopo; cercate prima il Regno di Dio e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”. Il Cristiano d’Occidente potrebbe invece dire: “Abbiate cura del vostro corpo per primo, perché nel tempio di un corpo sano potrete trovare Dio. Il pane, gli uomini di mondo lo cerchino prima, e dopo cercate il Regno di Dio”.
Nel caldo clima orientale, in un’epoca passata, era facile procurarsi il pane senza troppo ingegno e fatica, e così pure era facile meditare su Dio comodamente e in solitudine; mentre in Occidente si deve pensare al pane, lavorando duramente, velocemente e con successo; e così non si avrà più tempo affatto per cercare il Regno di Dio.
Il Cristo orientale e i Suoi insegnamenti sono adatti alle condizioni climatiche sia dell’Est che dell’Ovest. Perciò gli insegnamenti di Gesù devono essere adattati con giudizio perché possano essere seguiti dagli occidentali. Altrimenti, come diconi alcuni dottori, potrebbe accadere che “l’operazione ha avuto successo, ma il paziente si è spento serenamente sulla tavola operatoria”. Gli insegnamenti universali di Gesù Cristo dovrebbero essere adattati in modo conforme ai bisogni dell’uomo orientale e dell’occidentale, mettendo in rilievo i principi della religione Cristiana e omettendo gli aspetti non essenziali che vennero aggiunti di volta in volta.
Mentre si opera questo trapianto dall’atmosfera orientale all’ambiente occidentale, si dovrebbe prestare una grande attenzione ad includere i vivi principi essenziali del Cristianesimo. Non si deve fare differenza fra i metodi religiosi di salvezza del cristiano orientale e le tecniche religose di salvezza del Cristiano occidentale. Piuttosto si dovrebbe fare una distinzione fra i veri principi Cristiani e quella fede Cristiana falsa, formale e dogmatica fatta di credenze ristrette.
Andare in Chiesa e studiare le scritture in modo intellettuale sono considerati esercizi spirituali da asilo infantile per il Cristianesimo dell’Oriente che enfatizza invece la necessità di mettere alla prova le credenze religiose nel laboratorio della meditazione, sotto la guida di un uomo che abbia realmente realizzato il Sé, che abbia trovato Dio nella luce della propria intuizione tramite profondi, incessanti e specifici sforzi spirituali.
Il Cristianesimo occidentale sostiene una morale formale ma utile, i servizi sociali religiosi e il lavoro dell’organizzazione. Il Cristianesimo dell’Ovest sembra soddisfatto delle credenze teologiche e della produzione di sermoni prestabiliti e della costruzione di enormi edifici e chiese uniti ad un meraviglioso sistema economico per far funzionare il tutto. Ma, mentre il Cristianesimo d’Occidente ha salvato la sua civiltà dall’ateismo e dall’immoralità, non è però riuscita a risvegliare nelle persone il desiderio di ottenere le esperienze metafisiche intuitive di Dio, che scaturiscono dagli sforzi intenzionali di meditare. Il Cristianesimo occidentale sostiene in eccessiva misura l’adorazione pubblica e formale di Dio. Il Cristianesimo orientale enfatizza il contatto personale con Dio ma è estremamente mancante di organizzazione filantropica e di lavoro di assistenza sociale.
Questo è il motivo per cui l’Ovest, con tutti i meravigliosi strumenti della mente pratica occidentale, è dominante oggi nell’Est. Ma, prendetene nota, i soldati dell’Est non stanno zitti. L’Ovest ha potenza e forza, ma l’Est è armato di una silente filosofia che non conquista i territori ma le anime con l’amore, il servizio e la gentilezza. Noi siamo figli di Dio, lo siamo sempre stati e sempre lo saremo. Le differenze nascono dal pregiudizio e il pregiudizio è figlio dell’ignoranza. Non dovremmo andare orgogliosi di essere Americani o Indiani o Italiani o di qualunque altra nazionalità, perché questo non è altro che un incidente di nascita. Sopra ogni altra cosa, dovremmo essere orgogliosi di essere figli di Dio, fatti a Sua immagine. Non è questo il messaggio di Cristo?
L’Est deve imparare dall’Ovest e l’Ovest deve imparare dall’Est. L’Ovest predica praticamente! L’Est insegna spiritualmente! Senza l’idealismo, la praticità materiale diventa messaggera dell’egoismo, del peccato, della competizione e delle guerre. Senza la praticità combinata con l’idealismo c’è confusione e sofferenza e assenza di un progresso naturale. Mettiamo insieme le forze e insieme facciamo conquiste anziché lasciare che una nazione conquisti l’altra.
Gli orientali venerano e riconoscono Gesù come Leader dell’umanità, Figlio di Dio e della Verità; ma Lo interpretano diversamente. Il servizio religioso per la comunità è stupendo nell’Ovest, ma non è abbastanza, perché gli manca la meditazione metafisica e la conoscenza dei metodi per comunicare direttamente con Dio. D’altro canto, l’Est manca di organizzazione ma enfatizza la conoscenza da Dio diretta e di prima mano. Perciò, al fine di capire le dottrine di Gesù Cristo, è necessario mettere insieme l’efficienza organizzativa e l’assistenza sociale filantropica con la verifica personale degli insegnamenti di Cristo attraverso lo studio metafisico e il contatto individuale con Dio nel tempio della meditazione. Solo allora ognuno potrà capire da sé chi era Gesù Cristo, attraverso la verifica personale intuitiva dei Suoi insegnamenti.
Sia l’organizzazione che la spiritualità sono necessarie per un progresso umano normale e soddisfacente. Vi darò un’immagine:
In un certo luogo c’è un tempio da dieci milioni di dollari, con decorazioni marmoree e una cupola d’oro alta come un grattacielo; possono sederci comodamente dieci mila persone, c’è un organo da un milione di dollari e un coro famoso che canta inni a Dio. È tutto così imponente e piacevole e io lo apprezzo e lo ammiro. Ma, ricordatevi, Dio non può essere corrotto dalle grosse chiese, dalla gente ricca e neanche dai sermoni, dalle canzoni o dalle preghiere formali.
Ora, guardate! Seduto ai piedi di un albero, sotto la volta di un cielo libero, c’è un uomo simile al Cristo, con solo tre discepoli ma ognuno in contatto con Dio! Non preferireste essere là, sentire Dio anziché venire sopraffatti dall’ammirazione per la gloria evanescente di una sontuosa chiesa? Questo non significa che Dio non sia nelle chiese Dio è nel tempio ed è sotto l’albero. Ma soltanto con la fervida meditazione scientifica, con la forza spirituale e con il desiderio incessante si possono aprire, alla congregazione nel tempio o ai devoti ai piedi dell’albero, le chiuse porte spirituali del Silenzio interiore. Né il fasto e l’esibizione né alcun tipo di privazione possono aprire quella porta. Essa ruota sui suoi magici cardini soltanto quando l’alta vibrazione dell’anima ricercatrice gira la chiave fatata. E dietro quella porta nascosta allo sguardo dimora la REALIZZAZIONE, la Divina Realizzazione di Gesù Cristo.
Nascoste là, in un Monastero del Tibet, giacciono testimonianze inestimabili. Il mondo non è ancora pronto per esse. I religiosi fanatici le distruggerebbero se solo venissero date al mondo troppo presto. Ma non è mai stata scoperta nessun’altra storia della vita di Gesù fra i quindici e i trent’anni. A motivo delle usanze tibetane, quando è possibile, è un ospite ammalato che può soddisfare il suo desiderio; gli ospitali Preti o Lama tibetani hanno mostrato i Sacri Rotoli ad un uomo che oggi è vivente. Essi apparterranno al mondo, eventualmente, quando il mondo sarà pronto per questo.
Nel frattempo il Grande Messaggio di Gesù Cristo vive e fiorisce sia ad Est che ad Ovest. L’Ovest ha fatto perfezionare l’uomo fisico e l’Est ha fatto sviluppare l’uomo spirituale. Ma entrambi, Est ed Ovest, sono unilaterali. E non è strano osservare che, forse per un segreto piano di Dio, dal momento che l’Oriente necessita di sviluppo materiale, viene invaso dalla civiltà materialista dell’Occidente! E dal momento che l’Occidente necessita di equilibrio spirituale, viene invaso, silenziosamente ma sicuramente, dalla filosofia hinduista!
Realtà: l’Ovest ha invaso l’Est per conquistare i suoi territori con le armi e le forze materiali, ma l’Est, di rimando, ha invaso l’Ovest con l’amore e la filosofia per conquistare le anime.
Gesù Cristo è il modello da seguire per entrambi. L’impronta di Dio, come Figlio di Dio, è nascosta in ogni anima. Togliete le maschere! Uscite allo scoperto come Figli di Dio! Non con la preghiera parlata ed imparata a memoria, con i fuochi d’artificio intellettuali espressi nei sermoni per piacere a Dio, ma attraverso la REALIZZAZIONE! Identificatevi con la coscienza di Cristo, non con il ristretto bigottismo camuffato da saggezza. Identificatevi con l’Amore Universale servendo gli altri, sia materialmente che spiritualmente e allora capirete chi era Gesù Cristo e potrete dire, nell’anima vostra, che noi tutti siamo una sola cosa, tutti Figli dell’Unico Dio!
Pace! Beatitudine! Pace! (East-West, Marzo-Aprile 1930)
 
 

 

Per approfondire

 

Gesù in India? Il punto interrogativo è, probabilmente, doveroso.
L’ipotesi che Gesù abbia vissuto buona parte della sua vita in India, negli anni di cui non parlano i vangeli (che lo presentano, bambino, nel tempio di Gerusalemme e poi, dopo circa sedici anni di vuoto, ne raccontano l’inizio della predicazione) e negli anni successivi alla crocifissione ― cui, secondo alcuni, sarebbe sopravvissuto ― viene dibattuta da lungo tempo. Naturalmente, considerata nella sua integrità o accettandone solo alcune versioni, ha sempre riscosso e continua a riscuotere particolare successo nella stessa India, tanto nell’ambito dei suoi diversi filoni sapienziali quanto tra le persone comuni.
In Europa la controversa questione degli anni indiani di Gesù ha iniziato a prendere corpo alla fine dell’Ottocento.
Nel corso di oltre un secolo testi cruciali hanno visto la luce, alimentando diverse scuole di pensiero: nicchie culturali, più o meno rilevanti, nell’ambito dell’Induismo, del Buddhismo, dell’Islam, del mondo New Age, dei nuovi movimenti religiosi e di quello, genericamente, laico/secolare.
Verranno considerate in maniera il più possibile esauriente, lasciando naturalmente che i lettori ― in base alla propria fede o attitudine laica ― traggano le conclusioni a loro più congeniali.
Avanzare sul sentiero di un Gesù transculturale, non più sola prerogativa dell’Occidente cristiano, può essere di grande beneficio all’uomo nuovo/globalizzato. Un Gesù transculturale può aiutare a ridurre le distanze tra mondi che si considerano, forse erroneamente, ancora molto diversi e, allo stesso tempo, infondere nuova energia a una cristianità inesorabilmente in crisi.

 

Manuel Olivares, sociologo di formazione, vive e lavora tra Londra e l’Asia.
Esordisce nel mondo editoriale, nel 2002, con il saggio Vegetariani come, dove, perché (Malatempora Ed). Negli anni successivi, ancora con Malatempora, pubblicherà: Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia (2003) e Comuni, comunità, ecovillaggi in Italia, in Europa, nel mondo (2007). Nel 2009 fonda l’editrice Viverealtrimenti, per esordire con Un giardino dell’Eden, il suo primo testo di fiction e Comuni, comunità, ecovillaggi, il suo terzo su un antico e moderno movimento di comunità sperimentali ed ecosostenibili.
Nel 2011 pubblica Yoga based on authentic Indian traditions, il suo primo libro in inglese (tradotto, nel 2013, con il titolo Yoga dall’autentica tradizione indiana) e Barboni sì ma in casa propria, una raccolta di racconti e poesie. Nel 2012 pubblica Con Jasmuheen al Kumbha Mela, dipanando un interessante accostamento tra new age e tradizione.
Gesù in India? ha preso corpo in circa dieci anni di studi e ricerche sul campo (prevalentemente in Kashmir, Punjab e Ladakh) avendo costantemente come base la città santa di Varanasi dove l’autore ha speso, nel periodo suddetto, la maggiorparte del suo tempo.

 

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