Una guida per un Ramadan eco-sostenibile

Posted in Blog

Una guida per un Ramadan eco-sostenibile

Il rapporto tra ecologia ed Islam è un nuovo filone di ricerca del Progetto Viverealtrimenti.
Abbiamo già prodotto dei post in inglese, al riguardo e ne abbiamo in agenda degli altri.
In Inghilterra abbiamo una proficua collaborazione con il Muslim Council of Britain che ha prodotto, in partnership con altre organizzazioni, la guida oggetto di questo post.
Buona lettura!

Manuel Olivares

 

Il 21 aprile 2020 avevo scritto un articolo, per la testata on line Daily Muslim, sull’urgenza di vivere il mese di Ramadan in maniera maggiormente eco-sostenibile.
È cosa nota, anche al di fuori del mondo islamico, che il Ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno (Sawm), dall’alba al tramonto, in commemorazione della prima rivelazione del Corano al Profeta Muhammad.
Oltre ad astenersi dal cibo i musulmani praticanti, durante il Ramadan, si astengono, dall’alba al tramonto, dal fumo e dai rapporti sessuali, cercando di avere un comportamento il più possibile aderente alle prescrizioni coraniche e della Sunna. La sera, venendo a mancare le astensioni di cui sopra, è tradizionalmente un momento di festa oltre che di preghiera. Si cena spesso insieme in case private, moschee ed in spazi all’aperto (nei paesi islamici ci sono vie intere di centri abitati piccoli e grandi occupate da tavoli e commensali). Si vive una convivialità che, tuttavia, si presta spesso a diversi sprechi ed all’abuso di materiali non ecologici come la plastica (in Inghilterra si è stimato che nella sola Central Mosque di Londra vengano distribuite, durante le cene comunitarie nel mese di Ramadan, tra le 800 e le 1000 bottiglie di plastica d’acqua), ragion per cui si stanno prendendo, in diverse parti del mondo, i provvedimenti del caso.
Sappiamo bene che la necessità di una decisa conversione ecologica è oramai nell’agenda di quasi tutti i governi ed all’ordine del giorno di moltissimi summit internazionali.
L’Islam, entro un paio di generazioni, diventerà la prima religione mondiale per numero di aderenti (ad oggi si limita ad essere la più praticata). Dunque di fronte alla drammatica crisi ecologica che stiamo vivendo oramai da decenni il mondo islamico non può non attivarsi e sarebbe ingeneroso dire che non lo stia facendo.
In Inghilterra abbiamo costituito un green team all’interno del Muslim Council of Britain (MCB), un’organizzazione ombrello che coinvolge circa 500 organizzazioni islamiche inglesi (moschee, scuole, organizzazioni di beneficenza e network professionali), di vario orientamento e alla cui segreteria generale è stata recentemente eletta Ms Zara Mohammed.
È da gennaio 2020 che lavoravamo in vista di un Ramadan eco-sostenibile ed il lavoro da fare è, naturalmente, ancora moltissimo. Però grazie a quello che in Inghilterra viene chiamato Ripple Effect (il crearsi di onde concentriche in uno stagno nel momento in cui vi si butta una pietra) Bahu Trust, altra importante organizzazione islamica inglese (di ispirazione sufi ed ambientalista) che lavora in sinergia con MCB ha finalmente prodotto — in occasione dell’Earth Day, il 22 aprile scorso — una buona guida, piena di spunti e suggerimenti, per vivere il mese di Ramadan in maniera più sostenibile.
Nell’articolo per il Daily Muslim abbiamo già sottolineato quali provvedimenti dovrebbero essere presi in vista di un Ramadan maggiormente “eco”, a partire dall’eliminazione delle bottiglie di plastica distribuite nelle moschee in occasione degli iftar (le cene comunitarie cui facevamo riferimento).
Questa guida li riprende, naturalmente, tutti raccogliendoli in 5 aree tematiche per ognuna delle quali ci sono diversi suggerimenti pratici.
Vediamoli rapidamente, citando da una prima traduzione italiana.

 

Prima area tematica: Cibo

Non eccedete nel comprare – il Ramadan non ha nessuna attinenza con il quantitativo di cibo che possiamo mangiare durante l’iftar. Mangiate in maniera semplice e frugale.
■ Siate consapevoli di tutte le operazioni di marketing e delle tecniche pubblicitarie utilizzate per condizionarvi a comprare più del necessario. La commercializzazione del Ramadan è ora una regolare ricorrenza come accade, del resto, per il Natale, la Pasqua e le altre festività religiose.
I nostri iftar non devono includere cibi carnei! Utilizzate l’opportunità del Ramadan per provare nuovi piatti vegetariani – il consumo di carne non è eco-sostenibile e dunque più carne mangiamo, più danneggiamo l’ambiente.
■ La dieta del Profeta صلى الله عليه وسلم era soprattutto basata su cereali, datteri, acqua, latte, miele, frutta e verdura mentre il suo consumo di carne era lungi dall’essere quotidiano.
■ Provate a mangiare cibo prodotto a livello locale che è, sicuramente, maggiormente sostenibile da un punto di vista ambientale (non foss’altro perché è a chilometro zero) ed è un modo per supportare i piccoli business del vostro territorio.
■ Ricordatevi dell’hadith che raccomanda di riempire 1/3 del tuo stomaco con il cibo, 1/3 con l’acqua, lasciando vuoto il terzo rimanente (Tirmidhi)
■ Usate il cibo avanzato dall’iftar per il suhoor (pasto mattutino, da consumarsi prima che sorga il sole) e quanto non è stato consumato durante il suhoor per l’iftar della sera seguente.

 

Seconda area tematica: Gestione dei rifiuti

■ Valutate attentamente il quantitativo di plastica che vi serve quando state organizzando un iftar.
In questo primo stadio può davvero essere sorprendente constatare il quantitativo di plastica coinvolto.
■ Iniziate a pensare agli utilizzi più banali, a partire dalla plastica utilizzata nel corso del pasto, ad esempio: piatti, bicchieri e posate. Potete poi pensare alla plastica utilizzata nei modi meno scontati, ad esempio per impacchettare il cibo e/o i suoi ingredienti.
Le fonti primarie di plastica sono le più importanti in relazione al vostro messaggio di riduzione dei rifiuti nel corso di un iftar in quanto possono fare, visivamente, la differenza. In questo modo potete dimostrare che un iftar al netto della plastica è possibile e che si può interrompere, insieme, il digiuno in un modo che segua l’esempio del Profeta (Pace su di Lui).
■ Pensate alle possibili alternative alla plastica per gli stessi usi, di modo da poter arrivare al punto di poter eliminare (idealmente del tutto) il suo utilizzo. Quando andate ad un evento di iftar o anche, semplicemente, alla moschea, portate con voi la vostra borraccia termica in modo da scoraggiare la distribuzione di bottiglie di plastica monouso.
■ Posate riutilizzabili rappresentano una grande opportunità per dare il proprio contributo nei lavori di pulizia successivi all’evento collettivo. Questo può naturalmente contribuire a creare un contesto amichevole e comunitario.
■ Prendete nota dei modi in cui siete riusciti ad evitare l’utilizzo di plastica durante l’iftar di modo che possiate condividere queste buone pratiche con gli altri. Fate fotografie e video dell’evento da poter poi condividere (anche nei social) per incoraggiare gli altri a muovere nella stessa direzione.
■ Ricordate che la plastica è generalmente utilizzata per una questione di praticità ma che questa ha un costo alto per il pianeta che Allah ha creato ed affidato alla nostra cura e responsabilità. Nell’Islam lo sforzo è riconosciuto e valorizzato.

 

Terza area tematica: Conservazione dell’acqua

■ Chiudete il rubinetto mentre vi lavate i denti dopo suhoor e dopo l’iftar.
■ Durante il Ramadan, è facile trovare, in moschea, bottiglie di plastica ancora mezze piene di acqua che le persone addette alle pulizie debbono provvedere a rimuovere. Provate a non lasciarvi bottiglie di plastica alle spalle e fate uno sforzo per finire l’acqua che vi è contenuta.
■ Scegliete di portare con voi, in moschea, bottiglie che non siano monouso (ad esempio le borracce, oggi ce ne sono di ogni genere e di diverso materiale e stanno, giustamente, diventando sempre più popolari).
■ Fate wudu (abluzioni rituali, prima della preghiera) solo quando necessario e siate consapevoli dell’acqua che può essere sprecata. Aprite il rubinetto solo parzialmente per evitare un eccessivo flusso idrico.

 

Quarta area tematica: Trasporti

■ Impegniamoci ad utilizzare la macchina di meno durante il mese di Ramadan. Nella stessa misura in cui ci asteniamo dal cibo e dall’acqua, è un atto di ibadah (servizio). Prendiamoci questo impegno per la salvaguardia della salute delle altre persone ed Allah ci ricompenserà per questo.
■ Esploriamo la fattibilità di altre forme di trasporto, ad esempio quello pubblico o la bicicletta per percorrere brevi distanze.
■ Coloro che vivono vicino alla moschea possono andare alla preghiera a piedi o in bicicletta, eventualmente insieme ad altre persone – risparmiando energia, respirando aria fresca ed ottenendo una buona ricompensa da Allah Onnipotente!
■ Usate il vostro tempo di camminata per recitare il dhikr durante il mese di Ramadan.
■ Molte persone si recano a pregare in moschea ogni giorno – se dovete utilizzare la macchina, perché non organizzarsi per condividere il viaggio di modo che persone che vivono vicine possano raggiungere la moschea insieme?
Controllate sempre la pressione delle gomme – se non va bene la vostra macchina utilizzerà più benzina e, di conseguenza, inquinerà di più.

 

Quinta area tematica: Beneficenza

■ Le vostre azioni sono tanto importanti quanto il donare dei soldi. Riflettete sul vostro stile di vita e provate a ridurre il consumo di cibo, trasporto, energia e di altre risorse. Fate questo con l’intenzione di preservare l’ambiente che, a sua volta, se ben tutelato, si prende cura dei poveri nel mondo. Questo stesso è un atto di ibadah (servizio).
■ Considerate di fare beneficenza (particolarmente incoraggiata durante il mese di Ramadan) presso quelle organizzazioni che promuovono progetti che affrontino il degrado ambientale ed il cambio climatico o che aiutino coloro che ne sono particolarmente penalizzati.
■ Considerate di piantare un albero durante il mese di Ramadan. Gli alberi offrono riparo, cibo, medicine, risorse e molto di più. Puliscono l’aria dall’inquinamento e regolano la temperatura negli ambienti urbani. Hanno un ruolo cruciale per la qualità della vita umana e per il benessere ambientale delle nostre comunità.
«Non c’è nessuno tra i musulmani che piantino alberi o semi da cui mangino poi uccelli o altri animali che non venga considerato un benefattore».

(Sahih Bukhari)

 

La guida si conclude con una bella preghiera per la nostra casa comune, non senza aver prima dedicato un paragrafo al potere stesso della preghiera, da molti misconosciuto o sottovalutato.
Naturalmente, viste le restrizioni in vigore nel corso di questo Ramadan, oramai alla fine, non ci sarebbe comunque stato modo di collaudare i preziosi suggerimenti di questa guida nel corso di iftar comunitari. Sicuramente alcuni suggerimenti avrebbero potuto essere utili, quest’anno, alle famiglie che hanno generalmente vissuto le cene di iftar in solitudine.
Tuttavia il fatto che oggi, a ridosso della festa di Eid, esistano già questa ed altre guide (si è ad esempio adoperata al riguardo anche la famosa charity Islamic Relief), è evidentemente un’ottima cosa perché abbiamo ora tutto il tempo di prepararci per un Ramadan maggiormente eco-sostenibile nel 2022.
È dunque importante che questa guida diventi virale e che ne vengano realizzate versioni in lingue diverse. Può essere senz’altro di ispirazione per altre organizzazioni locali per realizzarne di simili e, naturalmente, per citare ancora una volta uno dei suoi suggerimenti pratici:

«Chiedete alla vostra moschea ed al vostro imam di parlare di questioni ambientali.
Molti imam sono ora attivi, con i propri sermoni, online. Contattate il vostro imam di riferimento e chiedetegli di dedicare uno dei suoi discorsi alle tematiche ambientali. Il Corano e la Sunna sono pieni di riferimenti all’ambiente».

Non ci resta che prepararci scrupolosamente (il tempo non ci manca) ad un eco-sostenibile Ramadan 2022. Nel frattempo: buon Eid a tutti e che sia, nei migliori auspici, vegetariano e plastic-free.

 

Per scaricare la guida, al momento solo in inglese, clicca qui!